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Castel Lagopesole, frazione di Avigliano, è stata una delle residenze privilegiate della dominazione sveva nel sud dell’Italia e preferenza di Manfredi di Svevia, figlio di Federico II, che qui fece costruire una prestigiosa roccaforte.
Il castello, adibito a prigione durante il periodo angioino e ove ebbe residenza forzata la nobildonna Elena Ducas, sposa di Manfredi di Svevia, imprigionata da Carlo d'Angiò, scampato agli eventi ottocenteschi dell’occupazione da parte dei briganti di Carmine Crocco, oggi dona la sua bellezza e i suoi spazi alle attività culturali, all’arma dei Carabinieri (Corpo forestale dello Stato), e custodisce i ritrovamenti medievali degli scavi operati nella zona. All'interno dei suoi locali trova spazio il museo multimediale dedicato alla vita di Federico II di Svevia, esposizione e percorso che permettono di approfondire la conoscenza e che in estate si completano con gli spettacoli incentrati sull'esistenza del regnante.

Castello di Avigliano Castel Lagopesole Il maniero, come tutti i castelli, è avvolto da un velo di mistero.
La leggenda, infatti, vuole che Federico Barbarossa, stregato da questo luogo tanto godibile, tanto pacifico, si ritirò proprio a Lagopesole in età anziana. Una delle due sculture della facciata principale della fortezza, si narra, ritrarrebbe proprio l’imperatore. Non si tratterebbe però dell'unica leggenda: pare invece che nel castello albergasse un altro personaggio chiave, questa volta dell'infanzia, protagonista di una delle fiabe più conosciute.
Il racconto, contenuto ne Lo cunto de li cunti, raccolta di favole edita dallo scrittore Gianbattista Basile e su cui poggia lo scritto Rapunzel dei Fratelli Grimm, porta a ritenere che proprio nel forte del potentino abbia avuto dimora la ragazza dalle lunghe trecce e di cui una scultura presente su una facciata del maniero raffigurerebbe il volto.
Petrosinella, questo il nome della fanciulla, sarebbe stata costretta alla vita nella torre per mezzo di un incantesimo, ma calando la sua lunga capigliatura dalla finestra, poteva farsi raggiungere dal principe amato.

A Lagopesole il prezioso fortilizio racconta storie, è stato protagonista di mille avventure ed ora funge da contenitore culturale.