Il castello di Rocca Calascio, monumento d’Abruzzo

Il castello di Rocca Cascio, monumento d’Abruzzo e meraviglia medievale. Rocca Calascio è un luogo che stimola la fantasia, la frazione di Calascio pur senza alcun abitante, appare ancora a suo modo vitale.
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Il castello di Rocca Cascio, monumento d’Abruzzo e meraviglia medievale. Rocca Calascio è un luogo che stimola la fantasia, la frazione di Calascio pur senza alcun abitante, appare ancora a suo modo vitale.
Composta dal castello e dai ruderi del borgo medievale, la località abruzzese è una delle tappe di maggiore interesse della regione, assicurando ogni anno un cospicuo numero di visitatori. Il fascino della struttura è senza tempo, ogni blocco di pietra sembra esser lì da sempre e trovarsi al cospetto del monumento d’Abruzzo non è senza effetto.

Il castello di Rocca Calascio

Il castello di Rocca Calascio si innalza fiero ad oltre millequattrocento metri sul livello del mare, questo gli conferisce una ben percepibile dose di austerità, che nei mesi freddi si fa più consistente.
La splendida rocca, infatti, quando questa porzione di Abruzzo si ammanta di candida neve, si veste di meraviglia e strega lo sguardo.
Storicamente, si suole ricondurre la costruzione del castello alla presenza normanna di Ruggero II d’Altavilla, che all’indomani della conquista dei territori del Sud Italia, volle implementare la difesa delle terre. Con affaccio sulla Valle del Tirino, il castello di Rocca Calascio domina l’orizzonte e guarda le aspre colline che si ergono attorno.

Il fortilizio risale al XII secolo ed inizialmente era composto dal solo corpo centrale, il possente torrione che troneggia sulla cima rocciosa e che oggi è tornato visitabile, donando una esperienza unica al visitatore. Nel corso degli anni il castello ha beneficiato della costruzione delle torri e delle mura perimetrali, impenetrabili difese del sito.
Personalmente, ho potuto godere recentemente dell’aura maiestatica e di solidità, rimanendo senza fiato quando raggiunta la porzione alta della torre il mio sguardo si è perso nell’incantevole vallata e nelle terre che aprono ai piedi del castello.
La natura, qui, è quella che si immagina quando si pensa alle fiabe, ai racconti cavallereschi ed anche quando si fantastica sull’ambientare un film. Solo, che questo è successo davvero.

Ladyhawke nel castello di Rocca Calascio

Una pellicola che è divenuta un cult, che è entrata nell’immaginario collettivo quando si pensa ad una storia d’amore romantica, simbolo degli anni Ottanta, è senz’altro Ladyhawke. La splendida Michelle Pfeiffer e l’intrigante Rutger Hauer, diretti da Richard Donner, hanno dato vita ad un piccolo capolavoro del genere epic fantasy, che ancora oggi fa sognare.
Ebbene, il film del 1985 è ambientato, tra gl’altri, al castello di Rocca Calascio, che si può vedere in alcune scene e che dona un aspetto ancor più fiabesco al girato.
Appena un anno dopo, il maniero abruzzese ritrova la notorietà facendo da sfondo al passaggio di Guglielmo da Baskerville e del novizio Adso nella trasposizione cinematografica del romanzo di Umberto Eco, Il nome della rosa.

Monumento d’Abruzzo

Il castello di Rocca Calascio ha un aspetto solingo, sebbene una sorta di compagnia sia offerta dalla cappella di Santa Maria della Pietà e dalle rovine del borgo che prosperò sino agli ultimi anni del Medioevo. I luoghi, accomunati e ammalorati dal sisma dei primissimi anni del XVIII secolo, furono lasciati al poco invidiabile destino dell’abbandono sino al Novecento, quando opere di ripristino e recupero hanno permesso la fruizione delle strutture.
La strada che si inerpica verso lo sperone lapideo che ospita il fortilizio è un buon esercizio, non troppo difficoltoso, ed una volta giunti in cima, la veduta saluta un panorama d’Abruzzo a cavallo tra Campo Imperatore, la Valle del Tirino e l’altopiano di Navelli.

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