Il Parco letterario Carlo Levi è un’attrazione a cui gli amanti della letteratura italiana non potranno resistere. Aliano, malioso villaggio che si sviluppa su una collina, è il palcoscenico su cui si è consumata una delle esperienze più intense della vita di Carlo Levi. Qui, tra il 1935 e il 1936, lo scrittore e pittore piemontese fu confinato dal regime fascista. Un'esperienza dolorosa, senz’altro, ma che lo portò a scoprire un mondo nuovo, fatto di gente semplice e fiera, di tradizioni millenarie e di un paesaggio aspro quanto affascinante.
Il parco letterario è luogo vivo e pulsante, dove si organizzano eventi culturali, mostre, laboratori e festival. È un punto di incontro per scrittori, artisti e appassionati di letteratura, ma anche per tutti coloro che desiderano scoprire un angolo d'Italia ancora autentico e lontano dai circuiti turistici più battuti. Dedicato all’autore torinese, è una interessante modalità di riscoperta della sua opera più celebre e della sua presenza nel paese basilisco.
Carlo Levi, arrestato per la sua attività antifascista, visse il confino ad Aliano dopo essere stato a Grassano; fase dell’esistenza di grande difficoltà, lo condusse alla stesura del suo romanzo Cristo si è fermato ad Eboli, edito nel 1945 e scritto nel biennio precedente. Tra le vie di Aliano, le pagine dell’opera sono diventate una sorta di mappa per esplorare il parco. Seguendo le tracce di Levi, il visitatore può percorrere i vicoli del borgo, visitare la casa dello scrittore, ammirare i suoi dipinti e immergersi nell'atmosfera che ha ispirato il suo scritto più celebre. All’interno del centro abitato di Aliano sono stati allestiti rimandi al periodo di permanenza dello scrittore ed ai luoghi che hanno caratterizzato le vicende narrate e la sua vita nel materano.
Ad Aliano, letteratura, storia e natura si incontrano: il paesello arroccato sul colle, vive la sua realtà secolare con la meraviglia delle viuzze incantate nelle quali si dirama il Parco letterario Carlo Levi. Tutt’attorno, l’infinito ambiente paesaggistico si staglia nell’essenza argillosa e millenaria dei calanchi e delle brulle terre della Lucania.