Palazzo Savelli di Albano Laziale è uno dei simboli dei Castelli Romani, area che si colloca nel territorio della Città metropolitana di Roma Capitale. In questa zona, attorno ai Colli Albani, sorsero alcune fortificazioni a protezione e monitoraggio delle terre che si estendevano lungo parte della Via Appia. Il compito di Palazzo Savelli, nella sua originaria struttura di roccaforte, era quello di difendere il sito e avvistare tempestivamente eventuali avanzate nemiche.
La famiglia nobile dei Savelli fu tra le più influenti ed ebbero grande rilievo nell’amministrazione delle città sino al XVIII secolo. Durante la signoria su Albano Laziale, modificarono l’antico fortilizio per farne il centro del potere del luogo, ampliandone le volumetrie sino ad includere parte di una delle porte di ingresso al borgo. Ulteriori corpi di fabbrica furono, dunque, aggiunti alla struttura ed i suoi locali vennero resi accoglienti e pregiati. Il controllo sulla Via Appia ed il prestigio della famiglia, così, si rifletteva sulla mole del Palazzo Savelli, edificio che testimonia la storia del comune laziale. Nell’arco dei secoli, agli elementi medievali si aggiunsero quelli rinascimentali e barocchi, a seconda delle epoche in cui venivano operati i lavori di rinnovamento.
I tempi odierni e le trasformazioni operate per vezzo e per cambiarne la funzionalità celano solo in parte le origini del fabbricato, che in alcuni scorci ricorda al visitatore il suo passato illustre. Oggi il palazzo è in uso ed ancora svolge la funzione di ospitare l’amministrazione del paese. Le volumetrie di Palazzo Savelli, infatti, è sede del Municipio di Albano Laziale ed al piano nobile sono presenti uffici e aule. Con l’unificazione d’Italia, la direzione degli affari del paese venne collocata nella dimora nobiliare, mantenendola in utilizzo. L’alto valore architettonico della tenuta e la sua attuale destinazione rendono omaggio ad una storia lunga e di primo piano; l’aula consiliare comunale è ricavata dalla Sala Nobile.