Il luogo di culto principale di Campo di Giove, dedicato a Sant’Eustachio, è una antica chiesa che nella sua veste originaria appartiene al XII secolo, in seguito riedificata per via di alterne vicende che l’hanno vista coinvolta. Costruita sulle spoglie di un tempio risalente all’epoca romana e dedicato a Giove, venne profondamente minata nella struttura durante il terremoto che nella seconda metà del XVI secolo scosse il vallo di Diano, rendendo necessari interventi di restauro e ripristino. Gli scavi operati durante il Novecento hanno fatto emergere reperti archeologici, da cui è stato possibile dare una connotazione romana al passato dell’edificio.
La chiesa di Sant’Eustachio, patrono della città, come oggi si presenta al viaggiatore, è frutto delle ulteriori opere di ristrutturazione più recenti, di grande semplicità ed al contempo ricchezza degli interni.
La pianta della chiesa dedicata al martire è a croce latina e termina con una parete absidata, il cui coro ligneo in noce, è finemente decorato. Sono visibili, infatti, tredici splendidi scanni dai pannelli decorati. La torre campanaria prepondera sulla facciata principale, mentre all’interno le tre navate sono divise da pilastri in pietra su cui poggiano archi a tutto sesto; le pareti sono impreziosite da tele e sculture, che contribuiscono a creare un ambiente pacifico e di raccoglimento.
L’ambiente è finemente decorato, senza concessioni allo sfarzo, ma di un impatto visivo che difficilmente si dimentica. Sullo sfondo della chiesa di Sant’Eustachio, un panorama verdeggiante e sinuoso si staglia a perdita d’occhio, risultando così la struttura, una gradevole vista complessiva, tra arte d’Abruzzo, natura del Parco nazionale della Majella e storia. Campo di Giove è un luogo dove le architetture cristiane costellano il centro storico e le vie delle porzioni più recenti del borgo dell’aquilano. Ogni vicolo esplorato è un passo verso la conoscenza del passato del paese e della regione, della tradizione e del futuro dei luoghi storici.