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Nuovi segreti si stanno svelando per voi...
Segreti
Creato: • Ultimo Aggiornamento: Secret Village

l complesso mariano è molto antico e la sua costruzione risale al tempo della dominazione normanna nel territorio di Castrovillari, mai del tutto voluta dagli abitanti e che spinse Ruggero II ad erigere una fortezza sullo stesso sito. La leggenda vuole che durante le fasi di edificazione delle mura perimetrali del castello, queste, ogni mattino successivo alla giornata di lavoro, si presentassero distrutte.
Il nobile ritenne che le fondamenta si sarebbero dovute sviluppare a partire da una profondità maggiore per avere maggiore resistenza ed ordinò ulteriori scavi.
Durante le operazioni gli operai rinvennero una immagine della Madonna col Bambino, circostanza che, in concomitanza con l’intercessione del Vescovo, fece propendere il conte per l’innalzamento di un santuario.
Nel tempo il complesso ha subito notevoli lavori di ampliamento e rifacimento, mostrandosi oggi come una splendida struttura che racchiude in sé vari stili architettonici e testimonianze della sua evoluzione, si pensi, all’orientamento della chiesa, modificato nel Settecento, il cui mutamento oggi è riportato nell’accesso dalla cripta (non utilizzato) e non ad est, od ancora alla compresenza di fregi bizantini e dei portali in stile romanico.
L’interno è riccamente ornato, ma senza perdere una fondamentale sobrietà, impreziosito dai marmi, dalle sculture e dalle statue, coperti dalle volte a botte ed a vela, dagli stucchi artistici, delle navate centrale e laterali. Museali e di incredibile bellezza le opere che dimorano nella chiesa, la pala dell’altare maggiore mostra una imponente Assunzione della Vergine dipinta dal pittore cosentino Pietro Negroni, la Circoncisione del Cristo, il Compianto e la Deposizione sono splendidi lavori ad olio; la Madonna col Bambino, detta del Castello per via della leggenda richiamata, di arte bizantina, si caratterizza per le sue rassicuranti tinte, per lo sguardo di tenerezza da cui è caratterizzata Maria di Nazareth.
Le opere però non distraggono, non catturano lo sguardo per la sola pregevolezza, calano, invece, il pellegrino in un’ambiente di forte spiritualità ed interiorità.