Isernia nella sua provincia, vicino al borgo di Castelpetroso cui appartiene, ospita uno dei luoghi di culto più imponenti e maestosi d’Italia. La Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata, sorge infatti nel pieno del Molise, tra i boschi. E’ una zona che sa catturare lo sguardo, senz’altro, ma v’è molto di più. Questo luogo, infatti, fu teatro di apparizioni mariane occorse a due contadine del paese di Castelpetroso (località Cesa tra Santi), nel 1888 e confermate da Mons. Palmieri, su incarico di Papa Leone XIII.
Il santuario, così, vide la sua prima pietra posata sul finire del 1800, perché potesse costituire luogo di pellegrinaggio al termine di un sentiero che collega lo stesso al punto in cui la Madonna si palesò alle due donne. Una prima porzione della basilica fu completata nel 1907, la Cappella dei Polacchi, ma si dovette attendere la metà del secolo 1900 perché le mura perimetrali vedessero compimento.
La consacrazione avvenne nel 1975 dall’allora vescovo di Bojano-Campobasso. Architettonicamente, l’esterno della chiesa, fascinosamente neogotico, presenta due torri campanarie a pianta quadrata, dietro le quali si erge la cupola ottagonale. All'interno, è presente il reliquiario di Papa Giovanni Paolo II.
Il complesso svela alcuni punti in comune, ed i paragoni non sono mancati, proprio con l’opera di Gaudì, la Sagrada Familia, che condivide la solennità delle forme, benché il progetto sia dell’italiano Gualandi. L’intitolazione mariana avvolge il visitatore già dai portali d’ingresso, tre, adornati da mosaici che rappresentano l’Incoronazione e l’Annunciazione di Maria. All’interno, condotti dai santi adorati nel molisano, l’altare maggiore testimonia ancora l’apparizione di Maria di Nazareth a Castelpetroso.
Il sentiero e la basilica sono oggi punto di riferimento dei pellegrinaggi spirituali, costituendo approdo di molti itinerari.