Castello baronale Carafa di Ferrazzano, la fortezza sul Biferno. Inerpicandosi per il centro storico di Ferrazzano, si giunge ad uno dei castelli che più affascina in Molise. Conservato magnificamente, il fortilizio di Ferrazzano, in provincia di Campobasso, si innalza fiero sulla città antica, rappresentando uno dei luoghi più visitati della zona ed al contempo una delle strutture che hanno contribuito a fare la storia dell’area.
Castello Baronale Carafa di Ferrazzano
La mole del forte domina la vallata che si apre ai suoi piedi, digradando verso il fiume Biferno. Il corso d’acqua è tra i più importanti del Sud Italia e si sviluppa attraverso il Molise per circa ottantacinque chilometri. Nel suo passaggio, esso bagna le terre Bojano, di Oratino, Guardialfiera, Castelbottaccio, per citare alcuni comuni del campobassano, e dona il suo nome ad uno di questi, Castellino del Biferno. La presenza di un fiume, infatti, sia per l’esistenza umana che per l’agricoltura, rendeva oggetto di interesse i territori che si estendevano sulle sue sponde. Gli stanziamenti dell’uomo, così, finivano per occupare le zone vicine ad un fiume. Non solo, anche molte delle strade che servivano alla circolazione di persone, bestiame e merci, costeggiano i fiumi, rendendo cruciale il controllo dei territori. Il castello baronale Carafa di Ferrazzano, nasce da molteplici esigenze, ossia quella di difendere la Valle del Biferno e preservare il tessuto urbano. A queste necessità, si aggiunse, durante il XV secolo, quella di ospitare confortevolmente la signoria del paese.
Architettura del Castello Baronale Carafa di Ferrazzano
Il maniero prende il nome dalla famiglia nobile dei Carafa, che si stabilì nella città e diede impulso a notevoli opere di rinnovamento. Il nucleo della struttura origina da una fortificazione normanna, in seguito inglobata e non più identificabile. Fu proprio il casato napoletano a ridare lustro al castello, ripristinandolo e modificandolo per andare incontro alle rinnovate occorrenze belliche, ma soprattutto abitative. La trasformazione, orientata a dare all’impianto una connotazione signorile ed ospitale, fu curata in modo da mantenere la solidità difensiva dell’edificio. Questo, permise di creare un connubio che ancora oggi si apprezza.
Il corpo di fabbrica principale si articola attorno ad una corte interna, spazio vivibile e di rappresentanza, vero e proprio centro logistico dell’incastellamento. Le volumetrie abitabili, con le loro finestre di diverso disegno, sono affacciate sul cortile e rispecchiano per parte le evoluzioni realizzative.
L’esterno del castello
La pianta del Castello baronale Carafa di Ferrazzano è caratterizzato da una pianta quadrangolare irregolare; ai vertici della planimetria poligonale, sono presenti due torri a sezione circolare ed altre due di forma squadrata. Le prime sono formate da due porzioni ciascuna, una troncoconica in basso, la scarpa della torre, e l’altra cilindrica. Il tetto è a falde e su di esso un manto di coppi dona gradevolezza visiva e charme al forte. La personale curiosità di chi scrive ha portato a rilevare un particolare elemento. Se la facciata del fabbricato è in piano con la gradevole piazza e con il centro storico, il prospetto posteriore poggia su elementi lapidei. Una serie di pietre dalle notevoli dimensioni, difatti, sorregge il fortilizio, che nella parte affacciata a nord-ovest necessitava di un livellamento rispetto allo strapiombo naturale. Dal colle si gode un’ampia veduta sul Molise campobassano, riappacificante e sterminata.
All’interno del castello
La corte è accessibile attraversando il ponte, in origine levatoio, e varcando il portale, inserito in un massiccio blocco di pietra. E’ come mettere un passo nella storia e calarsi in un’atmosfera medievale; a tratti, pare ancora di sentire i rumori tipici dei lavori manuali che venivano svolti all’interno dei locali attorno al cortile. Di maggior prestigio, le sale poste al piano nobile hanno oggi perso molti degli arredi, pur mantenendo un certo fascino. Queste erano spazi di rappresentanza, luoghi dove vivere ed ospitare altre famiglie nobili. Il castello accoglieva la vita dei signori del feudo ed al contempo era il fulcro di quella amministrativa del possedimento. Decori ed affreschi solitamente impreziosivano gli ambienti ed unitamente alle tele ed al mobilio, rispecchiavano le mode del tempo. Maioliche, pavimentazioni pregiate, salotti, rendevano piacevole il soggiorno nel piano abitativo, come pure lo svolgimento di attività intellettuali e di raccoglimento.
Ferrazzano e il suo castello – Diario di Viaggio
La mia visita a Ferrazzano è avvenuta durante il periodo caldo dell’anno, nell’arco di alcuni giorni dedicati al progetto Secret Village. La frescura riservata dall’elevazione del borgo rompeva uno schema mediamente votato all’evitamento degli orari più centrali della giornata.
Il Castello baronale Carafa di Ferrazzano si erge con una fierezza che comunica, che ispira rispetto. Nonostante dinanzi al maniero si stessero consumando i preparativi per una allegra festa che avrebbe coinvolto tutta la piazza antistante, l’aura di austerità della rocca non ne risentiva. Anzi, l’impressione era quella di una medievale vitalità guascona e godereccia. Un passo tratto dalle prime pagine del capolavoro di Dumas, I tre moschettieri, avrebbe raccontato bene l’atmosfera. Nel farmi più addentro all’area circostante il castello, mi accorgo del panorama immenso che si staglia dietro la mole, un balcone sul Molise. Da qui, Campobasso vien fuori in un ritratto complessivo che ne enfatizza estensione e bellezza.
In quest’ottica, una rigenerante bevanda sorseggiata sul belvedere di Ferrazzano, offre altrettanta magnificenza, con lo sguardo che si posa sui colli e sull’abitato del capoluogo. Molti sono gli scorci del paese che regalano emozioni, ma pochi sono i punti che tendono a rimanere impressi come il castello ed il belvedere.
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Foto: Michele Di Mauro

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