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Papa Leone XIV, eletto il nuovo Pontefice

Eletto il successore di Papa Bergoglio, Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost sarà la nuova guida dello Stato della Città del Vaticano e della Chiesa Cattolica. Il nuovo pontefice è statunitense ed è stato designato il 7 maggio 2025 con la celebre fumata bianca.
Papa Leone XIV Fonte: Vatican Media
Papa Leone XIV Fonte: Vatican Media

Papa Leone XIV, eletto il nuovo pontefice. Al secolo Robert Francis Prevost, il nuovo Vescovo di Roma è stato scelto il 7 maggio 2025, quando il Conclave si è espresso al quarto scrutinio. L’avvicendamento alla guida di uno stato è sempre un avvenimento di sicuro interesse, poiché capace di modificare gli assetti della nazione e le relazioni politiche. Non sorprende, dunque, che l’elezione di Papa Leone XIV sia stata seguita con grande coinvolgimento, visti gli interessi in gioco ed il ruolo del Vaticano. Sul piccolo Status Civitatis Vaticanae, oggi più che mai, pesa il ruolo di garante della pace, in un momento di grande instabilità politica.

Papa Leone XIV, eletto il nuovo Pontefice

Gli ultimi mesi di pontificato di Papa Francesco sono stati difficili per le condizioni di salute – oramai precarie – che non davano tregua al Santo Padre. Il giorno 21 aprile 2025, così, Jorge Mario Bergoglio lasciava le spoglie terrene, dando seguito all’elezione di un nuovo sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Nato in Argentina nel 1936, Papa Francesco è stato in carica per dodici anni. era salito alla massima carica nel 2013, succedendo a Papa Benedetto XVI.

Robert Francis Prevost è agostiniano, appartiene, cioè, all’Ordine di Sant’Agostino. L’istituto religioso, ordine mendicante, che mai prima d’ora aveva avuto tra le sue file un papa, si rifà alla regola di Sant’Agostino d’Ippona. Papa Leone XIV condivide molto con il suo predecessore, avendo dichiarato di seguirne la linea di conduzione della Chiesa e provenendo dal medesimo continente. Prevost, infatti, nasce a Chicago nel 1955 e nel 2023 assume la presidenza della Pontificia commissione per l’America Latina, su nomina di Papa Bergoglio, e da quest’ultimo viene creato cardinale nello stesso anno.

La fumata bianca

Habemus Papam. La locuzione latina, letteralmente “abbiamo il papa”, segue all’elezione di Sua Santità. Il 7 maggio, al termine dell’elezione, è stata proferita dal cardinale Dominique Mamberti, per annunciare Leonem Decimum Quartum.

Il Conclave, con fumata bianca proveniente dal comignolo della Cappella Sistina, ha annunciato di essersi pronunciato. Erano le 18.07 ed il fumo ha donato grande entusiasmo alle folle di persone giunte in piazza San Pietro per ricevere calorosamente il nuovo papa. Sono occorsi due giorni di votazioni per raggiungere il quorum indispensabile, di due terzi, al fine dell’elezione.
Duecentosessantasettesimo padre della Chiesa Cattolica, Papa Prevost è stato designato al quarto scrutinio, contraddicendo i pronostici che prospettavano una sessione ben più lunga. Il suo primo saluto ai fedeli è stato contraddistinto dalla semplicità, instaurando un clima di abbattimento delle barriere e di vicinanza ai popoli del mondo.

Perché Leone XIV

Il cambio del nome per un papa è usanza che si tramanda sin dall’inizio dal Medioevo. Nonostante a ciò non corrisponda una disposizione che la renda obbligo, l’assunzione di un nuovo nome è rispettata nel tempo. Assieme alla preferenza per un determinato santo, a cui si rifà l’eletto, c’è un’altra motivazione che dettava in passato l’esigenza di variare nome. Un nome latino, difatti, permetteva di celare la provenienza dell’eletto, spesso non originario dei territori italiani. In ultimo, ma non per importanza, emerge la continuità con esponenti che hanno dato lustro alla Chiesa Cattolica.
Papa Leone XIV, eletto il nuovo pontefice con un nome tra i più noti e giunto precedentemente al tredicesimo utilizzatore, ha scelto di proseguire nel nome di Leone XIII, capo della Chiesa tra la seconda metà dell’Ottocento ai primissimi anni del Novecento.

Come funziona l’elezione di un Papa

Papa Leone XIV, eletto il nuovo pontefice. Ma qual è l’iter perché si giunga alla scelta di chi guida la Chiesa? Ebbene, la cerimonia, formale ed all’incirca immutata nel tempo, si svolge nella Cappella Sistina, nel confino e tra i cardinali elettori, chiamati ad esprimere una candidatura. La sera prima dell’insediamento del Conclave questi cenano assieme, ma dal giorno dopo segue l’astinenza dai cibi sino all’elezione.

Il voto è previsto in due sessioni al mattino ed altrettante al pomeriggio, con preferenza scritta su di un foglio di carta. Questa viene poi inserita in un calice, che funge da urna elettorale. Al termine del conteggio, i voti vengono fisicamente uniti con un filo. Man mano che cresce il suffragio rispetto ad uno dei candidati l’elezione si fa più vicina. Colui che viene eletto con una maggioranza di due terzi, chiude la votazione e le schede bruciate nella stufa della Cappella Sistina. Il fumo, reso bianco, comunica l’avvenuta elezione del nuovo papa.

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