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Processione dei Misteri di Campobasso

Processione dei Misteri di Campobasso, la sfilata del Corpus Domini del capoluogo molisano è un’intensa espressione di dedizione e amore per le proprie tradizioni. Gli ingegni secolari marciano per le strade della città in una manifestazione sempre molto partecipata.
Corpus Domini di Campobasso Foto: Michele Di Mauro
Corpus Domini di Campobasso Foto: Michele Di Mauro

Processione dei Misteri di Campobasso. Il Molise è una terra dove il patrimonio non è solo espresso dalle meravigliose architetture e dagli scenari naturalistici che lasciano senza fiato. La regione più giovane d’Italia è custode di un retaggio di usi e costumi che meritano grande premura nella salvaguardia. L’eredità culturale, qui, passa anche per le tradizioni religiose, da sempre uno degli ambiti in cui il Meridione unisce il proprio folklore alle immutate usanze.
La Processione dei Misteri di Campobasso è una finestra che si schiude innanzi al visitatore, che permette una visuale privilegiata sulle pratiche sacre e di costume del capoluogo molisano. Un appuntamento sentito, vissuto con intensità, e parte del complesso sociale della città, la più partecipata delle celebrazioni. Da ciò, l’importanza della ritualità del luogo.

La Processione dei Misteri di Campobasso

In continua crescita, la Processione dei Misteri di Campobasso è ogni anno più coinvolgente. La comunità è profondamente intrecciata nelle sue dinamiche, con la preparazione e con lo svolgimento del rito, a partire dalla predisposizione degli allestimenti. Nonostante la singolarità degli stessi, ad ogni modo, la sacralità della cerimonia non subisce minorazioni, né si perde, partendo con la funzione presieduta dal vescovo.
La Processione dei Misteri di Campobasso si inserisce in un ricco cartellone di eventi del Corpus Domini cittadino del 2025, che raggiunge il suo momento di maggiore celebrità con la sfilata degli ingegni. La vestizione dei figuranti è un’attività che di per sé si fa portavoce della dedizione dei cittadini campobassani nei confronti dell’evento; la storia è ben risalente, ognuna delle macchine portate in spalla è legata ad un bagaglio da tramandare.

Il corteo prende vita ed il tessuto urbano si riempie di colori e canti, in una festa che attrae un pubblico variegato nell’età. Molti sono, infatti, i ragazzi ed i fanciulli impegnati nella rappresentazione, raccogliendo il passaggio di testimone rispetto alle generazioni più mature. La bellezza della processione, in un certo senso, risiede nel trasporto (è davvero il caso di dire) che lega chi dirige l’ingegno, coloro che lo sostengono ed i giovani. Questi ultimi, chiamati a raccogliere la staffetta, iniziano sin da piccoli a figurare sulle strutture, vestiti e portati in alto con gli ingegni.

Gli ingegni

Gli ingegni della Processione dei Misteri di Campobasso rappresentano l’anima del Corpus Domini, sono tredici ed alcuni hanno un bagaglio secolare. L’ossatura lignea è la base su cui sono montati i supporti che reggono i figuranti ed al contempo, l’elemento di trasporto. La sfilata, infatti, è opera dei più valorosi dei gruppi, i quali sopportano con intensa dedizione il peso. Quest’ultimo, non certo trascurabile e che sfiora la i cinquecento chili, è tenuto sollevato durante l’attraversamento del centro cittadino, in una parata ammirata ed ogni anno più immersiva. Al di sopra dei sostegni si innalzano supporti in metallo, ramificati ed in grado di reggere il peso di angioletti, diavoli e santi.

Processione dei Misteri di Campobasso, edizione 2025

22 giugno 2025, la Processione dei Misteri di Campobasso si apre, come di rito, con la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo Mons. Colaianni. A seguire, gli ingegni raffiguranti scene di vita e delle Scritture, prendono posto nelle vie del capoluogo molisano. Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, riempiono gli spazi urbani di popolare tradizione. Assieme a loro, l’Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, San Michele, San Nicola ed il Santissimo Cuore di Gesù, popolano il centro di Campobasso. Fede ed arte, in un’espressione gioiosa e devota, si mescolano in una sfilata che unisce venerazione ed incanto.

Corpus Domini di Campobasso – Diario di Viaggio

L’accreditamento presso il Museo dei Misteri di Campobasso è la notizia del giorno, così parto a preparare l’attrezzatura che alcuni giorni dopo mi consentirà di ritrarre la sfilata. Il giorno della Processione dei Misteri di Campobasso mi reco presso i locali museali in orario per il mio reportage. La vestizione dei figuranti è un momento importante, il capannone brulica di ragazzi e genti mature, assieme ad una moltitudine di addetti agli ingegni ed al trucco. Italo Stivaletti, uno dei molti ed apprezzati simboli del Corpus Domini campobassano è pronto ad assumere fattezze luciferine, è una delle scene da riprendere. Fotografare ognuno degli ingegni che portano in strada la vita dei santi è importante, è agevole comprendere, ma c’è dell’altro. Fede e folklore, qui, si tingono di dedizione e fatica, sudore e tenacia. Sono ore sotto il sole, sono passi costanti e intervallati da pochi minuti di stasi, quando è possibile poggiare la mezza tonnellata di legno e ferro che grava sulle spalle di uomini perseveranti.

Le prime ore del mattino riservano una frescura che si dissolve man mano che ci si avvicina all’orario di uscita degli ingegni. Alla Santa Messa segue la movimentazione delle macchine, il vero e proprio corteo. I vestiti sono splendidi, ad indossarli, giovani di varie età e adulti, che assieme raccontano gli usi del luogo. Bande di suonatori accompagnano l’incedere, in una festa dove gli individui si avvicinano con discrezione ai loro conterranei che trasportano santi e tradizioni. Pur nella moltitudine di gente, io e le mie due macchine fotografiche (lo so, lo zoom aiuterebbe, ma non mi è proprio) ci muoviamo senza intoppi. Tutto si svolge con ordine, infatti; nonostante le migliaia (e migliaia) di persone, si procede con fluidità, senza incertezze.

Processione dei Misteri di Campobasso, tra folklore e fotografia

L’altezza delle macchine sfiora il secondo piano delle palazzine che quasi accarezzano nella città antica. Senza indecisioni, angeli e figure sacre proseguono il cammino tra profumi e musica, in mezzo alle persone. L’intensità della partecipazione rimane addosso, pare quasi poterla toccare, ripeto alcuni scatti per esser certo di averne catturato l’essenza. Se ci sarò riuscito, sarà il premio per quelle ore dense di storia e fotografia. E’ sera, riguardo gli scatti. La stanchezza lascia il passo al ricordo dell’esperienza a contatto con la gente, in un bagno di cultura del Meridione e di umana interazione.

Tengo a ringraziare il Museo dei Misteri di Campobasso, che invito a visitare, per l’accoglienza riservata. Gli addetti, inoltre, per le informazioni via via prontamente fornitemi durante la marcia.“.

Visita il Museo dei Misteri di Campobasso

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