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Museo Sannitico di Campobasso

Il territorio del Sannio è uno dei tasselli più importanti per comprendere la storia tra Meridione e Centro Italia. I luoghi popolati dai Sanniti, il loro passato, nell’esposizione di Campobasso, nel Palazzo Mazzarotta.
Museo Sannitico di Campobasso Foto: Michele Di Mauro
Museo Sannitico di Campobasso Foto: Michele Di Mauro

Museo Sannitico di Campobasso, archeologia e storia. Alcuni luoghi sanno penetrare sin dentro al cuore, stimolando le passioni e risvegliandole. L’archeologia è da sempre una delle attività che nell’immaginario collettivo unisce avventura e scoperta. Partire per luoghi inesplorati a caccia di tracce di civiltà passate è senza dubbio stimolante, ma una volta rinvenute, inizia l’altra avventura.
La catalogazione e la sistemazione di un luogo dove condividere e mettere a disposizione il risultato delle ricerche e degli scavi sono altrettanto importante, infatti. Il Museo Sannitico di Campobasso accoglie nelle sue sale parte del passato del territorio ed una serie di contenuti che impreziosiscono la visita. Il Molise è terra di primarie evoluzioni di costumi umani e architetture, testimone dei cambiamenti nella vita umana. L’esposizione museale riunisce una significativa serie di reperti, aprendo una finestra, privilegiata, sui Sanniti.

Museo Sannitico di Campobasso

La storia del museo risale alla fine del XIX secolo, quando all’interno dei locali della Prefettura divideva gli spazi con la Biblioteca provinciale. La collezione di elementi archeologici si compone di due raccolte, quella originaria, formata da una preesistente collana ottocentesca, e quella più moderna. In quest’ultima, confluiscono i risultati delle campagne di scavo nell’area di Campobasso e nella sua estensione provinciale.
Al termine di traversie che hanno accompagnato l’esistenza del museo, lo hanno condotto verso l’attuale sistemazione, il Palazzo Mazzarotta. All’interno del centro storico di Campobasso, la struttura ne caratterizza uno degli scorci più gradevoli. Risalente al XVI secolo, fu sede di ordine religioso prima di essere acquistato, due secoli dopo, dalla famiglia nobile a cui deve il nome. Ampio e curato, l’immobile riunisce le sale del Museo Sannitico di Campobasso.

Piano terra

Al piano terra, l’esposizione tratta le epoche tra Età del bronzo ed Età del ferro. I primi reperti fanno riferimento ad un periodo tra 2300 a.C. e 1100/900 a.C. Altri, più recenti, alla prima Età del ferro, seguono di pochi anni la fine di quella bronzea. La presenza umana viene raccontata attraverso pannelli informativi che spiegano le tracce di insediamento e gli strumenti utilizzati durante la Preistoria. Di grande rilievo, si comprende come pian piano si preparava l’ambiente per il successivo stanziamento della civiltà sannitica. I corredi funerari recuperati dalle necropoli del campobassano offrono una prospettiva sulle usanze. Questi, assieme a vasellame e ceramiche, conducono il visitatore attraverso un quadro della società preromana, base di quella dei Sanniti.

Primo piano

Il primo piano narra la storia della civiltà sannita e ne ricostruisce il periodo tra V e I secolo a.C., precedentemente alla romanizzazione. La popolazione italica viene descritta nei suoi usi attraverso la mostra di statue votive, terrecotte ed elementi delle tumulazioni. I commerci ed i rinvenimenti dei santuari costituiscono la parte nevralgica dell’esposizione.
I reperti di Pietrabbondante sono relativi all’architettura ed all’ornamento, con splendide sculture che decoravano i fabbricati. Il pregio artistico testimonia non solo il gusto della civiltà, ma anche la precisione dei maestri che lavoravano la pietra. Altre e rilevanti testimonianze provengono dal Parco archeologico di Sepino, anticamente città di Altilia. Questa, oggi area visitabile, si compone delle rovine di splendide costruzioni tra passato sannitico e romano. I manufatti, invece, sono raccolti nel museo di Campobasso.

Secondo piano

Il secondo piano è dedicato alla romanizzazione del Sannio; i territori molisani dei Sanniti, conquistati dai Romani subiscono il processo che porta ad integrarsi. Alcuni dei costumi si perdono, per acquisirne altri, in una mescolanza che porta ad una nuova trasformazione. All’interno del piano, sono in mostra suppellettili e attrezzi di uso quotidiano, oltre ad importanti sculture realizzate in marmo. L’ultima fase storica è quella dell’Alto Medioevo, con la riproduzione di una tomba all’interno della quale trovava eterno riposo un guerriero e la sua cavalcatura.

I Sanniti

La storia dei Sanniti risulta di primissimo piano per comprendere l’assetto del Sud Italia tra V secolo a.C. e I secolo a.C. La Lega Sannitica, composta dalle popolazioni dei Pentri, dei Caudini, Irpini e Carricini, fu protagonista di una strenua resistenza per mantenere il dominio sulla porzione appenninica. Lo scenario dell’epopea del Sannio, dal ver sacrum alle guerre sannitiche contro Roma, fu quello dell’Italia del Mezzogiorno, tra Molise, Abruzzo ed in minor parte, di Campania e Basilicata. Solo residuali, alcune zone della Puglia e del Lazio. L’indole fiera permise di mantenere a lungo i propri costumi, anche durante il processo di romanizzazione; inoltre, proprio nelle gerarchie di Roma, molte personalità di spicco ebbero natali sanniti. Oggi permangono tracce da preservare nelle mura delle città, nelle tratte della transumanza e nelle architetture, da tramandare e rendere sempre fruibile. Questo, perché la storia non si dissolva e sia di lezione, in perpetuo.

Il Museo Sannitico di Campobasso – Diario di Viaggio

La visita a Campobasso, presso cui ero alloggiato per alcune sessioni fotografiche, ha concesso il privilegio di aggirarmi tra le porzioni storiche del capoluogo del Molise. Non unicamente questo, ho potuto assaporare il passato sannitico e romano dei luoghi, con la visita all’area archeologica di Sepino.
Romanzando un po’ l’esperienza, neppure tanto, è stato come esplorare le terre del campobassano e la loro storia attraverso gli occhi di un archeologo, tracciandone i contorni prima e dopo i Sanniti. Il tempo speso tra le sale del Museo Sannitico di Campobasso è trascorso piacevolmente, le cronache delle zone sannite sono snodi cruciali per il Meridione d’Italia. In ogni teca si osserva un pezzo di antichità, l’esposizione è paragonabile ad un piccolo scrigno. Il tema trattato è generalmente percepito così distante da apparire proveniente da altri mondi, dunque soffermarsi ha un ulteriore senso. Attraverso il tour degli ambienti si prende contatto con pagine di vita antica, un buon modo per valorizzare una gita molisana.

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