Lecce, l’anfiteatro romano, una fortificazione bizantina? E’ notizia di queste settimane che la struttura pubblica avrebbe avuto una seconda e meno ricreativa funzione. Stando agli articoli de La Gazzetta del Mezzogiorno e di LeccePrima, l’edificio sarebbe stato parte integrante di una fortezza bizantina. A fornire l’occasione per la preziosa scoperta, i lavori di ricostruzione della pavimentazione sullo spirare del 2024. Durante il ripristino delle basole, infatti, le operazioni hanno disvelato alcune ulteriori porzioni di anfiteatro ed elementi che suggeriscono la seconda vita dell’anfiteatro.
Lecce, l’anfiteatro romano, una fortezza bizantina
Gli scavi del primi anni dello scorso secolo restituirono alla città di Lecce un pezzo, fondamentale, della propria storia. Nel corso dei lavori di preparazione alla edificazione del palazzo della Banca d’Italia, si ricorda, vide nuovamente la luce l’anfiteatro. Già al tempo fu possibile individuare una delle componenti dell’ossatura di un diverso edificio, non collegato all’arena romana, ma a suo modo collegata ad essa.
Gli ultimi scavi, risalenti al 2024, hanno mutato la prospettiva storica, aggiungendo un tassello rilevante. Stimolata dai rinvenimenti, così, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente, ha dato il via ad una serie di sterri. Volti a far riemergere fabbricati e indizi sulla presumibile presenza di una fortezza bizantina, hanno già dato i loro frutti.
Accanto ad altre sezioni dell’anfiteatro, di cui si è accertata la sopravvivenza di murature e di una sezione di pilastri e della cavea, è stato identificato un manufatto strutturale.
Kastron bizantino
Lecce, l’anfiteatro romano, una fortificazione bizantina? Per rispondere alla domanda in questione occorrerà ancora del tempo. Le verifiche, su impulso del Ministero della Cultura, che ne ha finanziato gli importi, sono in atto.
Strategicamente posizionato, l’ipotizzato kastron bizantino doveva rappresentare il fulcro dell’amministrazione ed il centro militare difensivo dell’insediamento di Lecce. La città pugliese, difatti, per alcuni secoli fu parte dell’Impero romano d’Oriente. I dati in possesso portano a ritenere che una fortificazione di origine bizantina abbia sfruttato le volumetrie e l’ossatura dell’anfiteatro con scopi difensivi. Una muratura, costituita da pietra e terra contenute in una serie di blocchi in pietra, avrebbe avuto il compito di formare una difesa impenetrabile. Scoperta durante le attività archeologiche, si presenta eretta con metodo a sacco e riutilizzando materiali reperiti da fabbricati della zona (incluso l’anfiteatro). Il kastron bizantino, ancora, sarebbe stato munito di un torrino a sezione circolare, innalzata in un secondo momento.
Lavori di scavo, le mura della fortezza bizantina
Nella cornice, fascinosa e preservata, di piazza Sant’Oronzo e della via che ne attraversa un lato, dedicata a Ernesto Alvino, il cantiere sulla storia di Lecce ha in questi giorni restituito un primo settore dell’area. A giugno è stato completato il primo lotto di lavori, si legge sulla pagina web del Comune di Lecce, che proseguono da metà settembre. Questo, per non gravare sull’economia degli esercenti in zona.
Le mura del forte si elevano a partire dalla pilastratura a margine dell’anfiteatro, estendendosi verso nord per oltre quindici metri. L’impianto, largo sino ad oltre tre metri e mezzo, vira poi a squadro verso il perimetro di piazza Sant’Oronzo. Quanto sino ad oggi riemerso è un sistema murario che si è conservato misurando, in alcuni punti, sino a due metri di altezza.
La scoperta di una fortificazione bizantina innestata sull’anfiteatro romano contribuisce a dettagliare la storia della città salentina, successiva a quella di Roma imperiale. L’avvento delle genti di cultura greca, da cui era composto l’Impero d’Oriente, diede luogo ad una fioritura di pregevolezze architettoniche. Il monumentale argine difensivo leccese si data attorno VI secolo, perdendo la sua funzione, come nel secolo successivo l’anfiteatro, con l’avvento normanno.
Nelle foto, l’incantevole anfiteatro romano di Lecce.
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