Nel territorio verdeggiante della val d’Agri, nel cammino esperienziale che rappresenta l’attraversamento delle terre della Basilicata, non distante dal centro abitato di Sant’Arcangelo, il profilo delle sinuose colline lascia spazio a due increspature.
Viste in prossimità, queste appaiono al viaggiatore come enormi megaliti dall’altezza di oltre trenta metri, scolpite dalla lunga esistenza ed ammorbidite dall’erosione degli agenti atmosferici.
Queste rocce, nella loro solitaria vita hanno goduto di un panorama, condiviso alcune volte con i visitatori, i pellegrini od i pastori della zona. Particolarità del luogo, una colombaia fatta installare sulla parte alta di uno dei due elementi negli anni trenta del secolo passato dalla famiglia Molfese, che per le proprietà in zona dà il nome ai macigni.
