La seconda incarnazione della città di Volsinii, indicata con l’aggiunta del termine Novi, nuova, si deve alla distruzione avvenuta nel 264 a.C. dell’originario centro etrusco ad opera dei Romani. Affacciato sulla via Cassia, il nuovo insediamento nato dai superstiti della città conquistata ebbe un buono sviluppo e prosperò sino al III secolo d.C., quando la prosperità subì una battuta d’arresto per via delle incursioni barbariche. Sulla corrispondenza del borgo etrusco e Bolsena gli studiosi non sono concordi, potendo individuarsi anche la città di Orvieto. Il sito archeologico, situato alla periferia del paese laziale, è stato oggetto di scavi negli anni Cinquanta del Novecento, che hanno riportato alla luce alcuni edifici.
La casa del Ninfeo è situata accanto ad un tempio ed è dotata di un impluvium per immagazzinare l’acqua piovana; non distante, è presente la casa delle Pitture, disposta attorno ad un atrium e dalla particolare sala sotterranea. Entrambe le costruzioni risalgono al II secolo a.C., mentre un più risalente foro mostra pavimenti ornati ed è affiancato dalla chiesa.
