Settefrati

Il borgo laziale origina da un insediamento che si fa risalire alla distruzione della città di Cominium da parte dei romani, costituito attorno al III secolo a.C. con il nome di Vicus. L’importanza della valle di Comino, sia in relazione alla posizione privilegiata dalla presenza di corsi d’acqua e già luogo di stanziamenti delle popolazioni italiche dei Volsci, dei Sanniti (ed ancora Oschi, Aurunci), sia spirituale per via del culto della dea Mefiti, alla quale già dal VI secolo a.C. veniva tributato un tempio (di cui è ancora visibile traccia), rese il territorio della città di interesse delle tribù barbariche, che se ne contesero la signoria. La disputa durò sino al Trecento, quando il paese, nel frattempo divenuto Settefrati nel V secolo in ossequio al culto dei Santa Felicita e dei Sette Fratelli (suoi figli, martirizzati), divenne possedimento delle abbazie di San Vincenzo prima e di Montecassino, a seguire. La città antica di Settefrati è un crogiolo di vie dalla storicità accentuata, dove perdersi è particolarmente gradevole, le architetture risalgono al XVIII secolo, periodo posteriore al sisma di metà Seicento, che ne distrusse buona parte. Passeggiare tra le chiese, tra i palazzi nobiliari, scorgere vicoli incantati è un’attività che dona ampia soddisfazione per il viaggiatore, che potrà anche godere della splendida natura che circonda il centro abitato.

Segreti a Settefrati
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